Manifesti elettorali: la guida su come creare il manifesto politico più efficace per te
In questo post della serie delle mie guide per la campagna elettorale ti spiegherò passo passo come creare manifesti elettorali vincenti per le elezioni politiche, siano esse comunali, regionali o nazionali.
Nel post vedremo anche alcuni errori tipici che vedo fare in tutta Italia nel mio lavoro di spin doctor (consulente in comunicazione politica).
Dato che abbiamo molto da dire e ti mostrerò numerosi esempi, iniziamo subito.
Perché fare un manifesto elettorale
Anche oggi, nell’era del digitale, le città vengono puntualmente tappezzate di manifesti in occasione delle campagne elettorali.
Oggi è ancora necessario stampare e affiggere manifesti politici?
Certamente.
Nella mia professione di consulente per le campagne elettorali mi capita spesso di parlare con candidati che non vorrebbero creare ed attaccare manifesti.
I motivi che danno sono di vario tipo, dal rispetto per l’ambiente all’intenzione di manifestare una differenza dagli avversari.
Ciò che rispondo e che dico anche te se sei contrario ai manifesti è: se vuoi dimostrare di essere diverso, non candidarti affatto.
La differenza fra gli altri politici la si manifesta dopo che si viene eletti, con le azioni, non in campagna elettorale.
Perché? Perché se non fai i manifesti, nella mente delle persone non esisti. E quindi è inutile che tu corra per le elezioni.
Anche i movimenti dal forte credo ambientalista, come il MoVimento 5 Stelle infatti fanno manifesti.
Se vuoi mostrare la differenza già dal tuo rapporto coi manifesti, allora inizia col non attaccare manifesti abusivi. Il rispetto della legge in questo ti porrà già in buona luce, dato che la maggior parte dei partiti invece viola i regolamenti sulle affissioni.
Ma perché fare i manifesti è così importante?
I manifesti elettorali vanno fatti per 2 motivi:
- Far sapere che partecipi alle elezioni
Non credere mai che per il solo fatto che tu sia candidato, e che lo sappiano le persone intorno a te (parenti, amici, militanti della lista), allora lo sappiano tutti gli elettori.Non è affatto così. Ogni volta che giro l’Italia per fare consulenze in comunicazione politica ai candidati di vari schieramenti, la realtà che emerge facendo un minimo di analisi è che la maggior parte delle persone non conosce tutti i partiti o liste, e i candidati che corrono alle elezioni.Il motivo è semplice: a differenza mia e tua, i cittadini non sono molto interessati alla politica, non leggono i giornali e su Internet guardano cose diverse dalla propaganda elettorale.L’unico modo che hai quindi per informare tutti del fatto che alle prossime elezioni è possibile votare anche per te, è quello di farti vedere nel posto in cui da sempre sono abituati a vedere i candidati: sui muri e sui cartelli della città. - Diventare familiare agli elettori (aumentando la fiducia in te)
È stato ampiamente dimostrato da centinaia di sondaggi in diversi anni e nazioni del mondo, che il primo fattore in base al quale un elettore decide a chi dare il proprio voto è la fiducia che ripone in lui.Per questo oltre ai sondaggi sulle intenzioni di voto, vediamo spesso sondaggi che misurano la “fiducia” del candidato.Come si trasmette fiducia? È la scienza a dircelo, in un importante studio dell’Università di Losanna che ho portato in Italia (e che puoi leggere qui nel dettaglio).Ebbene, potrà sembrare banale, ma il nostro cervello si comporta in modo istintivo quando si tratta di scegliere per chi votare.La prima cosa su cui basiamo la nostra fiducia nei confronti di un’altra persona è: la faccia.Sì, è dalla faccia che decidiamo se fidarci o meno di una persona (e di un candidato). E scegliamo sempre di votare per la persona che ci ispira più fiducia.Per questo è importante mostrare la nostra faccia al più alto numero di elettori. E il miglior modo per farlo sono i cartelloni elettorali.
Bene, oltre ad aver capito che è fondamentale fare manifesti elettorali se si vogliono vincere le elezioni, o si vuole comunque fare il miglior risultato possibile, abbiamo anche visto il primo elemento che deve essere presente in un manifesto elettorale perfetto.
Nei manifesti politici devi METTERE LA TUA FACCIA
Per i motivi che abbiamo appena detto, dunque, nei manifesti elettorali metti la tua faccia in primo piano.
Basta una frazione di secondo all’occhio e al cervello umani per farsi un’opinione su di te guardandoti in faccia. Quindi sarà possibile farlo anche passando velocemente con l’auto davanti al tuo cartellone. Purché ovviamente la foto sia ben visibile.
Quindi la foto della tua faccia deve essere molto grande e in primo piano.
Questo esclude le foto di gruppo e le foto a figura intera. Basta un mezzo busto, meglio ancora un primo piano.
Veniamo al secondo elemento.
Inserisci il tuo slogan nel manifesto elettorale
Lo slogan è la sintesi del tuo messaggio. Se ben costruito, uno slogan può fare la differenza e farti entrare nei cuori e nella mente degli elettori.
Anche lo slogan ovviamente dovrà essere scritto in grande, perché deve essere visibile con un colpo d’occhio mentre si passa in velocità
Poco testo e ben leggibile
Oltre allo slogan deve scrivere
- il tuo nome
- la data delle elezioni
- il ruolo a cui ti candidi
Nient’altro. Non inserire troppo testo nel manifesto, oppure sarà piccolo e poco leggibile, impedendo a chi lo vede di sfuggita di capirlo.
Con troppo testo, il tuo manifesto sarà inefficace.
In alcuni casi, pensa che personaggi estremamente noti come George W. Bush e Barack Obama non hanno scritto quasi nulla nei propri manifesti.
Il contrario di un manifesto elettorale semplice è un manifesto elettorale troppo creativo, magari con filastrocche, oppure divertente e fuori dagli schemi.
Per creare un manifesto elettorale non devi essere creativo e non devi fare manifesti elettorali divertenti
Cosa significa? Consigliandoti di non essere creativo intendo:
- Non fare manifesti “divertenti”
- Non fare cose fuori dagli schemi
Se i manifesti elettorali vincenti, ovvero quelli dei grandi presidenti della storia, hanno tutti lo stesso schema è perché quello è lo schema che funziona.
La sua efficacia è dovuta da fattori psicologici (come abbiamo visto prima, parlando della fiducia), ovvero dal funzionamento del cervello umano, il quale funziona allo stesso modo in Italia come dall’altra parte del mondo, e funziona nel medesimo modo oggi come uno o due secoli fa.
La prima tentazione per un candidato alle elezioni è quello di fare qualcosa di divertente (almeno secondo lui) o fuori dagli schemi, per distinguersi, colpire o farsi ricordare. Questi errori li vediamo soprattutto con i candidati alle elezioni comunali.
Vuoi essere ricordato per un sedere?
Vuoi consigliare di non votarti, pensando di essere fuori dagli schemi?
Ti affidi ai doppi sensi?
Forse farai parlare di te, ma non come un potenziale leader, piuttosto per un buffone oppure come un tipo strambo.
Questo è il contrario del trasmettere fiducia, che è invece il tuo obiettivo principale.
Inoltre saranno cartelli poco leggibili o comprensibili al volo, perché sono con testi pasticciati oppure con ragionamenti e giochi di parole contorti.
L’originalità che sconsiglio può essere anche meno volgare.
Le foto di gruppo per esempio, una tentazione comune, sono poco utili ad uno degli scopi di un manifesto elettorale, che è quello di far vedere il volto del candidato.
Un altro consiglio avanzato che ti do è questo.
Usa colori sgargianti nei tuoi cartelloni elettorali
Per i tuoi poster elettorali non cercare di essere elegante, usa invece colori sgargianti, shock, fluorescenti, accesi o comunque dal forte contrasto con i colori della città (che sono grigio, bianco, azzurro chiaro e colori chiari in generale).
Quando parliamo di cartelloni su strada, eleganza significa invisibilità.
Usando colori che risaltano rispetto all’ambiente sarai visibile a chi passa ed eviterai la cecità selettiva che usiamo come difesa ai milioni di stimoli visivi da cui veniamo bombardati ogni giorno (cartelloni pubblicitari, segnali stradali, maxi-schermi).
L’ultima cosa che devi sapere per fare una campagna elettorale visiva perfetta è che non devi parlare solo di te.
Quali messaggi mettere nelle locandine elettorali? Anche Negative campaigning
C’è un dato che molti non conoscono, anche se è davanti ai nostri occhi ad ogni campagna politica: parlar male degli avversari costituisce circa il 50% della comunicazione di un candidato.
Fare dichiarazioni, volantini, spot e cartelloni elencando le malefatte degli avversari o, più genericamente, parlandone male si chiama negative campaigning.
Prima dell’ultima campagna per le elezioni americane fra Hillary Clinton e Donald Trump, la percentuale di campagna in cui si scredita l’avversario era del 60%. Credo che con quest’ultima saremo arrivati almeno all’80%.
L’Italia non è da meno, basta vedere i ripetuti attacchi fra Pd, M5S e Lega.
È molto importante che anche tu faccia volantini e manifesti per criticare il tuo avversario principale.
In questi manifesti di negative campaigning puoi elencare i suoi errori politici nel dettaglio, come in questo caso.
Oppure puoi essere più generico, chiedendo di cambiare.
Se il tuo avversario ha commesso reati, il consiglio è di puntare su quelli più che sui suoi errori politici.
Dato che la fiducia è il primo presupposto per ottenere voti, se un politico o un partito hanno tradito gli elettori, punta su questo.
Eccoci al termine di questa guida, la più completa d’Italia sul tema, dove abbiamo visto come creare passo passo un poster elettorale vincente.
Sono veramente molte le cose a cui pensare in campagna elettorale e in questo momento nella tua mente probabilmente avrai domande o dubbi.
Ho già aiutato centinaia di candidati nella mia carriera di consulente in comunicazione politica.
Dalla mia esperienza ho creato il 1° corso di comunicazione politica, all’interno del quale ti mostro nella pratica come puoi creare il tuo manifesto elettorale perfetto, in base al tipo di elezioni, al tuo programma e agli avversari.
>>> INFORMAZIONI E PROGRAMMA SUL CORSO ONLINE DI COMUNICAZIONE POLITICA PER LE CAMPAGNE ELETTORALI