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Tik Tok in comunicazione politica: i politici lo dovrebbero usare?

TikTok per la comunicazione politica. Tutta la verità

TikTok è stato il social network più in crescita nel 2019. Conta più di mezzo miliardo di utenti attivi ogni mese. È dunque normale che faccia gola a tanti politici, che riflettono sull’opportunità di fare o meno la propria comunicazione anche lì, sia in campagna elettorale che al di fuori.

La realtà è che però TikTok non è adatto alla politica. Andare su Tik Tok, per un politico, può essere un boomerang. Non aumenterà i suoi voti, la sua popolarità e i consensi. All’inizio sarà deriso e poi sarà ignorato.

Perché un politico non dovrebbe fare comunicazione su TikTok?

1 – Il pubblico di TikTok disprezza la politica

Il target più ampio di questo social network ha un’età che va dai 15 ai 25. Perché i giovani sono tutti lì? Proprio perché è un social per loro, ovvero non ci sono i loro genitori e gli adulti a guardarli.

Accadde lo stesso con Instagram. All’inizio tutti i giovani erano lì per scappare dagli adulti e dagli anziani di Facebook. Questi ultimi li hanno inseguiti su Instagram e loro sono scappati su Tik Tok.

Non è solo questo. I giovanissimi sono su TikTok perché sono gli unici a poter fare in modo credibile le attività richieste dalla community.

Basta farsi un giro sul social network (non occorre registrarsi) per capire di cosa parlo.

I contenuti più popolari sono balletti, prove di canto, scherzi e altre forme frivole di intrattenimento.

Ogni volta che una persona dai 40 anni in su prova a fare come loro, viene vista esattamente come tu stesso a 16 anni vedevi tuo padre o tua madre fare le cose dei giovani. Magari lo erano pure, giovani, ma per un ragazzino sei vecchio anche a 30 anni.

Dunque se un politico va su TikTok per arrivare ai giovani, l’effetto che avrà sarà di farlo scappare.

Ne abbiamo avuto un esempio leggendo le reazioni della community all’approdo di Salvini su TikTok, il primo politico di peso in Italia ad iscriversi al social network.

2 – I giovani non li attrai con i balletti e l’umorismo

Quando giro l’Italia per organizzare campagne elettorali o per fare corsi di formazione in comunicazione politica, sento spesso la domanda: come si attirano i giovani?

A questo punto, qualcuno propone: “organizziamo delle feste di paese”. Oppure: “Permettiamo ai locali di stare aperti fino a tardi”.

Tutte azioni totalmente inutili. Ai giovani non piacciono le feste di paese e non vivono solo per andare nei locali.

Come si fa allora a parlare ai giovani?

Quando eri adolescente, scommetto che ti sei avvicinato alla politica con posizioni abbastanza estremiste vero?

Questo è il punto: gli adolescenti hanno il bisogno psicologico di mostrarsi indipendenti dalle autorità. Per questo la maggior parte dei ragazzi è di estrema destra o estrema sinistra in giovanissima età. Gli altri invece se ne fregano proprio, non vanno a votare e non vogliono sentir parlare di politica.

Anche oggi i partiti più votati dai giovani sono quelli più estremi: Salvini negli ultimi anni, Beppe Grillo quando era il primo a fare antipolitica.

Dunque, se vuoi attrarre i giovani, punta su idee forti, estreme. Non sui balletti.

3 – Il formato dei contenuti di Tik Tok non permette di parlare di politica

Su TikTok si possono caricare solo video di 15 secondi. Cosa può dire un politico per fare comunicazione o una campagna elettorale in soli 15 secondi?

Un’azienda o un Influencer può farlo. Ma dalla politica i cittadini pretendono idee, non pura immagine. Un politico è un dipendente pubblico, dunque è pagato con soldi pubblici. Si può divertire, certo, può e deve sorridere, ma in ogni sua uscita pubblica deve esserci la dimostrazione di un lavoro portato avanti per la comunità.

La battuta, lo scherzo, il contenuto ironico vanno bene solo come eccezione. Non come unico tono. E su TikTok, dati i soli 15 secondi che si hanno a disposizione, non c’è spazio per le idee politiche.

Dunque, se sei un politico o un candidato alle elezioni ti chiedo: invece di preoccuparti di TikTok, come stai lavorando sugli altri social che sono invece adatti alla politica, ovvero Facebook, Instagram, YouTube e il blog?

Su questi canali c’è molto da fare. Un buon uso dei social può farti vincere le elezioni, aumentare la tua popolarità e i tuoi consensi in politica.

Se vuoi sapere come usare al meglio questi social per la comunicazione politica, leggi quest’altro mio articolo.

Se invece vuoi un corso online a cui accedere subito su come usare Facebook, Instagram, YouTube e i blog (Google) per la tua comunicazione politica, guarda qui.

Marco Venturini:
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