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Guida per i nuovi eletti: come fare una buona prima impressione dopo le elezioni

Le elezioni sono finite, i voti e le preferenze sono stati contati e abbiamo migliaia di nuovi eletti in tutta Italia. Forse anche tu sei uno di questi.

Ma fra questi migliaia di eletti alle elezioni amministrative, come avviene alle centinaia eletti alle elezioni nazionali, solo alcuni lasceranno il segno e conquisteranno i cuori delle persone.

Solo una minoranza diventerà nota, abbastanza da essere ricordata alle prossime elezioni e abbastanza da avere la reputazione di qualcuno che ha lavorato bene nei cinque anni di legislatura, che esso sia al governo o all’opposizione.

È così ad ogni tornata. A farsi notare, apprezzare e quindi rivotare però non sono necessariamente quelli che lavorano di più, bensì quelli che comunicano meglio, ovvero coloro che sanno far vedere e capire al di fuori ciò che fanno nel consiglio comunale e nelle commissioni.

È su questo che si perdono la maggioranza dei nuovi eletti. Vediamo cosa devono fare gli eletti per iniziare col piede giusto il giorno dopo le elezioni.

Definisci te stesso prima che ti definiscano gli altri

La campagna è finita, ora la curiosità di stampa e persone non è sui programmi ma sui nuovi eletti.

Chi sono questi sconosciuti ai quali abbiamo dato le chiavi della nostra città? Possiamo fidarci di loro o sono personaggi bizzarri? Questo è quello che tutti si chiedono e a cui bisogna rispondere.

Ai miei clienti politici consiglio quindi di prepararsi da subito un messaggio di 30 secondi per definire se stessi, prima di venire etichettati dagli altri.

Il nostro cervello ha bisogni di etichettare, quindi se non lo fari tu – etichettando positivamente te stesso – lo farà qualcun altro.

E siccome i personaggi strambi, assurdi, con qualche tipo di stranezza attirano più lettori, potete stare sicuri che i giornali tenderanno sempre a descrivervi come: impreparati, incompetenti, stravaganti, opachi, antipatici, fino a criticare il vostro aspetto fisico o il modo in cui vi vestite. Assisto a questo puntualmente.

Come fare a definire se stessi?

Racconta chi sei, perché sei lì e perché sei competente e degno di fiducia. Ma non esagerare, cerca comunque di apparire umile.

Nei miei corsi individuali di comunicazione politica e personale, suggerisco sempre di raccontare una storia e di mettere al suo interno tutte le risposte ai punti detti sopra.

In questo modo si eviterà di dire “io sono questo”, “io ho fatto questo”, apparendo poco umili.

Per esempio, vediamo come esporre le seguenti caratteristiche senza apparire egocentrici e antipatici: “io sono una madre/padre di famiglia”, “io sono un professionista e sono competente”, “io sono affidabile”.

Inserendoli in una storia (parlando al maschile, ma vale ovviamente anche per le mamme) verrebbe così:

“Quando mia figlia mi ha detto che voleva seguire l’esempio del padre studiando legge, ma che dopo la laurea sarebbe andata all’estero, ho detto ‘basta: questa politica mi ha tolto già troppo, non mi toglierà pure la cosa più preziosa che ho’.
È per questo che ho deciso di candidarmi e vedendo i voti che la cittadinanza mi ha dato, ho capito che il mio impegno politico era qualcosa che desideravano anche le persone che mi conoscono da tempo”.

Vi è sembrato antipatico o altezzoso? No, vero? Ridondante? Neanche.

Eppure il neo-eletto ha detto di essere un padre di famiglia (“ Quando mia figlia mi ha detto…”); di essere un professionista competente (“ che voleva seguire l’esempio del padre studiando legge”); di non fare politica per soldi ma spinto da un sentimento (“basta: questa politica mi ha tolto già troppo, non mi toglierà pure la cosa più preziosa che ho”); di essere degno di fiducia (“vedendo i voti che la cittadinanza mi ha dato, ho capito che il mio impegno politico era qualcosa che desideravano anche le persone che mi conoscono da tempo”).

Il tutto grazie ad una storia ben scritta di meno di 30 secondi.

Ho scritto centinaia di messaggi come questo per eletti di ogni tipo, con famiglia o meno, giovani, anziani, alla prima esperienza o di lungo corso. C’è sempre un modo per parlare bene di sé, senza apparire poco umili.

Usando il giusto messaggio tutti i nuovi eletti (o nonimati nel caso di assessori e ministri) possono fare un’ottima prima impressione ed auto-etichettarsi positivamente, uscendo bene su tv e giornali, ed evitando le etichette negative che verrebbero messe dagli altri.

Prepara quindi una definizione di te stesso nel modo che ho descritto e ripetila ad ogni occasione in cui sarà presente la stampa, durante le prime settimane di lavoro. I media la prenderanno in modo naturale e la diffonderanno, permettendoti così di fare un’ottima prima impressione.

Marco Venturini:
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